Una giornata “speciale”: la nostra esperienza nella Scuola degli Chef con la Coppola

2053

Il comunicato stampa di questo agguerrito circolo, che si trova a Riposto, ha suscitato molta curiosità sia per il nome del sodalizio sia per i nomi degli Chef, già conosciuti e ritrovati a promuovere insieme questo sodalizio: Giovanni Grasso, Giuseppe Raciti, Simone Strano e Giuseppe Torrisi.

Nessun primo, tra loro.

La loro volontà è quella di indossare la “coppola siciliana” e chiarire, a chi chieda se si tratta di una esibizione, che è il segnale distintivo dell’operosità, della fantasia, della elaborazione del sapere in cucina dei Siciliani, tutti con la lettera maiuscola.

L’esibizione della coppola è nata per sfatare il collegamento immediato nel resto del mondo del binomio “Coppola/Mafia”.

Nel sopraggiungere in prossimità dell’edificio nel quale si trova la Scuola di Cucina CHEF CON LA COPPOLA, siamo stati accolti dal profumo proveniente dal “padellone” nel quale il maestro indiscusso della frittura, Orazio Cordai, lasciava rosolarsi le golose crispelle alla ricotta (delicatissime) e all’acciuga (sapide e gustose), che ci hanno fatto brillare gli occhi e fibrillare il palato!

Le crispelle ci sono state servite su grandi guantiere, mentre il “Maestro del Ghiaccio” Marco Torrisi, armato di sega e scalpello elettrico, affrontava un parallelepipedo di ghiaccio cristallino e, con gesti misurati, in qualche manciata di minuti, ha ricavato una scultura fantasiosa sul piedistallo della quale era ricavato il marchio della “Scuola di Cucina Chef con la Coppola Sicilia”: stupore e qualche schizzo di “polvere di ghiaccio” hanno sbalordito le molte decine di “spettatori”, che hanno applaudito il nascere della scultura alta, alla fine del lavoro, oltre due metri. Terminata l’opera scultorea, i nostri “magnifici quattro Chef”, indossando l’immancabile coppola bianca, hanno estratto dalle dozzine di ricette accumulate nella loro esperienza tra i fornelli, una chicca della New Wave della Cucina Siciliana con due occhi di riguardo alla nostra TRINACRIA.

Bellissima e originale l’idea dell’offerta di una Masterclass sulla pasta fresca aperta ai giornalisti che volessero lanciare un’occhiata curiosa e desiderosa di scoprire quali “misteri” gestiscono gli Chef con la Coppola quando entrano nella loro cucina, luogo misterioso nel quale non è ammesso alcun umano senza coppola bianca.

Fantastica la sorpresa quando il folto numero di giornalisti si è trovato seduto in un’aula della Scuola di Cucina degli Chef con la Coppola davanti ai quattro giovani Chef alle prese con la “creazione” con la pasta (un chilo di farina e 30 tuorli!) dalla quale, ridotta allo spessore di una pergamena dalla palpabilità della seta, sono stati creati, davanti ai nostri occhi incuriositi, 5 diversi fagottini lievi ed eleganti, ripieni di un impasto di pesto trapanese con aggiunta di melanzane, che sono stati “calati” nel pentolone di acqua bollente, cotti per pochi attimi e subito adagiati sui piatti sui quali era offerta una crema di ricotta salata amalgamata a una riduzione di panna e qualche cucchiaio di parmigiano, connubio perfetto per coccolare i nostri palati con i sapori che la complicità fagottino/ripieno/salsa aveva “miracolosamente” creato.

Non ci si poteva sbagliare: eravamo nella “Cucina degli Chef Con La Coppola”.

AUTOREEugenio Caccetta
Articolo precedenteMedinWine: le nostre degustazioni per scoprire e raccontare un territorio magico
Articolo successivoUna sera al Pamochà con i Tre Moschettieri del Gusto