Al-Cantàra ed Ercole Patti. “Un bellissimo novembre” è Etna rosso DOC

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Dopo Martoglio, Pirandello, Micio Tempio e Giovanni Meli è Ercole Patti lo scrittore siciliano al quale Pucci Giuffrida, fondatore dell’azienda vinicola Al-Cantàra, dedica un vino dalla profonda, vivace ed estroversa anima vulcanica.
E’ un Etna Rosso DOC (annata 2016), prodotto da uve di nerello mascalese in purezza, vitigno autoctono di queste contrade dell’Etna, e si chiama “Un bellissimo novembre”, come il romanzo che diede la popolarità a Ercole Patti, scrittore, commediografo, giornalista, sceneggiatore e critico cinematografico (Catania 1903 – Roma 1976). Il suo “Un bellissimo novembre” (Bompiani, 1967) è romanzo di formazione, attraversato da una sensualità candida e vibrante: fra le sue pagine, nello spazio temporale di un autunno di vendemmia sull’Etna, vede protagonista l’adolescente Nino e la giovane e languida zia Cettina. Dal romanzo fu tratta anche una versione cinematografica che ebbe l’affascinante Gina Lollobrigida nel ruolo della zia.
Nello stile di Al-Cantàra, che ai nomi evocativi dei suoi vini ha abbinato raffinatissime etichette d’autore dove aleggia quasi sempre una leggiadra figura femminile (come l’icona del suo logo), l’Etna Rosso DOC “Un bellissimo novembre” si annuncia ai wine lovers con un’opera inedita dell’illustratrice Annachiara Di Pietro. “Un’edizione limitata di Etna Rosso DOC – spiega il “vigneron letterario” Pucci Giuffrida – con poco meno di mille bottiglie che coccoliamo con cura nella nostra cantina di Randazzo dall’autunno del 2016 coltivando il sogno di questa dedica a un autore di grande spessore intellettuale e dalla scrittura felice e coinvolgente come quella di Ercole Patti. Per noi di Al-Cantàra il vino è un’esperienza che attraversa tutti i senti e, se possibile, accende la voglia di esplorare i linguaggi della arte, della poesia e della letteratura”.
Sotto il profilo tecnico, “Un Bellissimo Novembre”, è un Etna Rosso DOC prodotto da uve nerello mascalese in purezza della vendemmia 2016 nella contrada Feudo Sant’Anastasia, a Randazzo. “Dal colore rosso rubino intenso – spiega l’enologo Salvo Rizzuto – proviene da un raccolto con una buona maturazione polifenolica e si annuncia con sentori di piccoli frutti rossi, cannella e cacao; mentre in bocca è fresco, sapido e con un tannino croccante. È frutto di tre anni di affinamento, passaggi in tonneaux di rovere francese e castagno dell’Etna e dodici mesi di riposo in bottiglia prima di entrare in commercio”.

“Un bellissimo novembre” sarà presentato ufficialmente a Roma, nella Biblioteca Nazionale Centrale, giovedì 14, in occasione della presentazione del volume “Ercole Patti. Tutte le opere”, monumentale raccolta dell’intera produzione dello scrittore siciliano curata dagli studiosi Sarah Zappulla Muscarà ed Enzo Zappulla, per i tipi di La Nave di Teseo. L’appuntamento è per le ore 18, nella sala 1 della storica biblioteca (via Castro Pretorio 105). La presentazione sarà arricchita dalle letture degli attori Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini.

AL CANTARA
Al-Cantàra è una piccola cantina dell’Etna nata quindici anni fa dall’amorevole e ostinata dedizione per il vino e per la terra di Pucci Giuffrida, apprezzato commercialista catanese. Venti gli ettari della sua azienda – quindici quelli vitati – adagiati in quella che è una piccola enclave dell’“Etnashire” amato dai wine lovers, il versante nord-occidentale del vulcano “patrimonio dell’Umanità”. Un paesaggio dominato dall’energia del vulcano fumante, addomesticato nei secoli dalla sapienza contadina e, più di recente, da accurati interventi da parte di vecchi e nuovi produttori di vini che oltre generare occupazione e indotto nella zona, garantiscono la manutenzione del territorio e la valorizzazione di antichi palmenti e storici casali. Fra le curiosità dell’azienda Al-Cantàra, la presenza fra le vigne e gli ulivi centenari, di tre colossali “Piramidi dell’Etna”, misteriose costruzioni rurali la cui origine divide gli studiosi.
Guidata dall’enologo Salvatore Rizzuto, Al-Cantàra, da qualche anno ha avviato la conversione al biologico (in arrivo il bianco) e produce una decina di etichette, oltre a un passito e a un olio extravergine, dalla spiccata identità etnea sia nella “sostanza” – uve carricante, nerello mascalese e nerello cappuccio – e sia nella “forma” ispirata dalla poesia: i nomi dei vini sono infatti ispirati a versi e sonetti di poeti siciliani. Fra le novità, oltre al Sicilia doc bianco “Ciuri di Strata”, anche “A Notturna”, un blanc de noir (bianco di nera). “Vogliamo enfatizzare al massimo il nostro vitigno autoctono – spiega Giuffrida – dalle uve nerello nascono due Etna DOC, uno dei quali (O’ scuru o’ scuru) è barricato; poi un rosato, un passito, uno mascalese in purezza e, da pochissimo, anche il bianco di nera”. Da una produzione iniziale di 1500 bottiglie, dal 2008 ad oggi Al-Cantàra è arrivata a 100.000 l’anno esportate in Giappone, Cina, Stati Uniti d’America, Canada, Russia, Svezia, Norvegia, Spagna e Belgio. Info http://www.al-cantara.it/vini-siciliani/

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