Ci sono molti modi per dimostrare il proprio Amore. Uno di questi è sicuramente l’Arte. E Giuseppe Mario Frezza tutto il suo Amore per la sua Sicilia lo ha sempre dimostrato, e continua a farlo, attraverso la propria Arte. Una pittura tanto calda quanto chiara, diretta, senza nessuna esclusione di sentimenti. I battiti ci sono e il Maestro siciliano ne va fiero!
Dobbiamo ammettere che suscita un bell’orgoglio ritrovare le sue tele in posti nevralgici della cultura, come ad esempio in alcuni angoli suggestivi della città di Catania. Accediamo alla Badia di Sant’Agata, tra le chiese più affascinanti e mistiche del capoluogo vulcanico, nel suo centro storico, a pochi metri dalla barocca Piazza Duomo e dalla Cattedrale, e all’ingresso il suo ritratto dedicato alla Vergine e Martire Santa Patrona di Catania ci dà il benvenuto. Partecipiamo alle celebrazioni del Genio musicale catanese, Vincenzo Bellini, ed ecco il quadro di Frezza che ritrae il bel ragazzo biondo che ha donato armonia al mondo, tra pentagrammi e strumenti d’orchestra.
Esempi che potrebbero continuare, mentre il Maestro Giuseppe Mario Frezza ha appena concluso un’altra personale di pittura in uno dei centri culturali etnei, con l’associazione Moby Dick, e un’altra ne prepara. Infaticabile, instancabile, sempre appassionato, sempre pronto a raccontare la propria isola, sia essa fatta di campi fioriti, spiagge assolate, scogliere nerastre e laviche… o ancora siano i suoi stessi abitanti ad essere ritratti, piacevolmente catturati sulle tele, ora gente comune, ora illustri personaggi dell’Arte e della Cultura, come lo scrittore verista Giovanni Verga, o appunto Vincenzo Bellini, o infine figure mistiche che ricollegano direttamente l’isola col Paradiso, come Sant’Agata.
Per questo, ci suonano familiari le parole che l’anno scorso a Messina, in uno dei recenti, numerosi premi ricevuti da Frezza, la Giuria gli ha voluto dedicare: “Per una pittura che trasmette un messaggio di profondo ottimismo: saper trasformare il negativo e recuperarne, con la fantasia, positività. Frezza trasforma in straordinari cerchi fantastici quelle strane chiazze di colore che “adornano” le banchine dei porti; l’artista le rende amabili, coloratissime, trasformate dalla abile mano del pittore diventano brillante pittura. Il significato, in quest’opera, va molto oltre il significante”.
Così si legge nella motivazione del Premio “Mare Nostrum Mediterraneo”, conferitogli dall’Accademia Euromediterranea delle Arti alla sua 11^ edizione, nella sezione Pittura, con una menzione speciale per l’opera “Il porto a colori”. Premi ne arriveranno ancora, sicuramente, per il Maestro Frezza, ma il premio più bello, a nostro avviso, è di poter continuare ad aprire colorate finestre sul mondo, elegantemente illustrate dai suoi quadri di vita siciliana.