Pinot grigio delle Venezie DOC: imbottigliamento +10% sul 2022

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Un 2023 positivo per la DOC interregionale del Nordest italiano; in cantina c’è prodotto (quasi tutto 2022) per arrivare a fine anno: spazio alla nuova vendemmia, oramai alle porte

Si chiudono bene i parziali del 2023 per la Denominazione d’Origine delle Venezie, con un trend di imbottigliamenti che nel primo semestre tocca il +10% sullo stesso periodo dell’anno precedente. È stato giugno, in particolare, a segnare la migliore performance di un semestre sempre in positivo sul 2022, trainando l’avanzamento della DO, che rispetto allo stesso mese del 2022 ha visto mettere in bottiglia il 38% in più di Pinot grigio DOC per un totale di 898.951 hl da inizio anno. Inoltre, gli imbottigliatori esteri – con Stati Uniti, Regno Unito e Germania come primi interlocutori -, da gennaio hanno preso in carico oltre 100.000 hl, di cui 22.621 hl nel solo mese di giugno. Bene anche le certificazioni che nel periodo gennaio-giugno, nonostante un lieve rallentamento alla fine della primavera, osservano un rassicurante +4% rispetto ai primi sei mesi del 2022 a presagire una continuità nei prossimi mesi.

Tiene il piede ben saldo sull’acceleratore, dunque, la DOC interregionale che riunisce gli operatori della Filiera produttiva del Pinot grigio delle Venezie di Friuli-Venezia Giulia, Trentino e Veneto. Un momento positivo confermato anche dai dati delle disponibilità, che assicurano imbottigliamenti di prodotto in giacenza – quasi interamente 2022 – fino a fine anno, ad una media di poco meno di 150.000 hl/mese. Ad eccezione di squilibri o riclassificazioni inattese da parte di altre Denominazioni, si prevede quindi un positivo passaggio di testimone con la prossima annata, che andrà ancora una volta a costituire quasi interamente la nuova disponibilità.

“È confermato come la nostra DOC rappresenti per tutte le Aziende e i Produttori un valido sostegno in termini di posizionamento internazionale, qualità, ma soprattutto una garanzia di equilibrio di Sistema per la filiera vitivinicola del Nordest” dice Albino Armani alla presidenza del Consorzio di Tutela, e continua “Siamo testimoni giorno dopo giorno del percorso di riconoscimento della Denominazione delle Venezie, raggiunto in prima battuta grazie al dinamismo dei nostri imbottigliatori, nazionali ed esteri, e alla fiducia di tutti gli Operatori nazionali ed internazionali che continuano a credere e investire nei valori intrinseci di territorio, certificazione e tracciabilità che definiscono il nostro Pinot grigio DOC; non meno significativo il ruolo della grande distribuzione e quindi della scelta da parte del consumatore globale, capace di apprezzare il prodotto e le sue caratteristiche di versatilità e semplicità che lo rendono unico rispetto alle altre produzioni mondiali della varietà. Dietro le quinte, un Consorzio ed un CdA che svolgono un’attività costante di monitoraggio e gestione: è stata infatti approvata la riclassificazione del prodotto stoccato proveniente dalla stagione produttiva 2022, misura che ha lo scopo di supportare il valore economico della DOC: dai mercuriali delle Camere di Commercio si evince un trend di stabilità nel valore che dura da ormai due anni”.

Fondamentale quindi continuare a lavorare congiuntamente con le altre Denominazioni del Triveneto per una politica ampia e condivisa di programmazione delle disponibilità; un dialogo da anni moderato dal Consorzio delle Venezie che, assieme agli altri Consorzi territoriali, si impegna a mantenere alto il livello qualitativo e a garantire equilibrio di sistema attraverso strategie comuni di governo dell’offerta; proprio a fine luglio è previsto il consueto incontro prevendemmiale tra le principali DO del Pinot grigio del Nordest. Infine, è in fase di pubblicazione l’adozione da parte delle tre Amministrazioni delle misure relative alla ormai prossima stagione produttiva 2023, che vede confermata, come per il 2022, la gestione della resa produttiva ad ettaro e lo stoccaggio amministrativo, che si traduce in una produzione massima consentita di 160 q/ha con 30 q/ha stoccati, a esclusione del prodotto Biologico e delle produzioni sostenibili SQNPI per una eventuale gestione diversificata al momento del loro svincolo.

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