Castellina in Chianti (SI) – È giunta al termine la vendemmia per le tenute di Piccini 1882, gruppo vitivinicolo di proprietà della famiglia Piccini, che rappresenta oggi una delle realtà più dinamiche ed innovative dell’intero panorama italiano. L’intento dell’azienda è riunire alcune delle più interessanti eccellenze enologiche della Penisola, valorizzandone l’identità e il rapporto con il territorio. Ne derivano vini rispettosi del vitigno, del terroir e della tipicità delle loro zone d’origine.
“Siamo viticoltori da generazioni – dichiara Mario Piccini, Presidente del Gruppo Piccini 1882 – alla base del nostro lavoro c’è il rispetto per i diversi terroir, per i vitigni e per i ritmi della natura. Esaltare l’espressività delle uve e il loro legame con la terra d’origine ci permette di creare vini importanti, nell’ottica di una filosofia condivisa da tutta la mia famiglia e dai miei collaboratori. Purtroppo, l’annata in corso è stata complessa e ci ha posto davanti molteplici sfide. Fenomeni di vario tipo ci hanno portato un surplus di impegno in vigna e, malgrado il quadro che questa stagione vendemmiale ci restituisce, abbiamo lavorato instancabilmente nei mesi decisamente più difficili in tutte le tenute, da nord a sud”.
Gli ultimi giorni di agosto hanno aperto le porte alla vendemmia, permettendo di tracciare, dati alla mano, un bilancio più accurato sull’andamento dell’annata 2023. Sicuramente il dato che appare più evidente riguarda il calo di produzione, le cui cause vanno rinvenute, da un lato, nel contesto climatico anomalo che ha portato al dilagare in giugno della Peronospora e, dall’altro, alle violente grandinate di agosto che hanno colpito ripetutamente i vigneti del Nord e del Centro-Sud. Di conseguenza, il vigneto Italia ha registrato una flessione nella produzione quantificata in 43/44 milioni di hl, a fronte dei 49/50 milioni di hl di una tipica annata.
L’andamento della vendemmia nelle tenute di “Generazione Vigneti”
“Generazione Vigneti” racchiude le tenute di proprietà della famiglia che insieme contano oltre 200 ettari di vigneti a conduzione biologica. Le redini del progetto sono in mano alla quinta generazione Piccini, formata dai fratelli Ginevra, Benedetta e Michelangelo. Il bilancio della vendemmia 2023 per Generazione Vigneti, al netto di una stagione anomala per fenomeni meteorologici e problematiche che ne sono conseguite, conferma dati che non si discostano granché dall’andamento delle vendemmie a livello nazionale. L’accento però cade soprattutto su un aspetto fondamentale: la gestione biologica dei vigneti, praticata in tutte le tenute, che ha posto un’ulteriore sfida, rispetto alle già avverse condizioni.
In Toscana, presso Fattoria di Valiano, immersa tra le colline di Castelnuovo Berardenga nel Chianti Classico, le perdite a livello quantitativo si sono assestate intorno al 25-30%; nel territorio di Montalcino dove ha i suoi vigneti Villa al Cortile, punto di riferimento per la produzione del Brunello, l’andamento è stato in generale positivo e le perdite si attestano intorno al 10% così come a Tenuta Moraia, i cui vigneti si distendono nella Maremma, seguendo la costa toscana grossetana.
Le perdite salgono all’80% per quanto riguarda Regio Cantina (Basilicata), tenuta lucana che conta 15 ettari vitati nell’area dell’Aglianico del Vulture. In Sicilia, infine, presso Torre Mora, tenuta vulcanica posta lungo il versante nord del Monte Etna, le perdite più evidenti si riscontrano nella zona di Randazzo, mentre a Rovittello e Linguaglossa l’incidenza della Peronospora è stata minore.